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giovedì 11 settembre 2014

FEMI CZ ROVIGO: DE ROSSI E LA TENTAZIONE ZEBRE

Ufficializzato ieri l’addio di Ongaro al team federale di Pro12
Il sostituto sembra proprio essere il tecnico (imbarazzato e stizzito) della mischia rodigina
Certe decisioni mi lasciano perplesso.

L’Italia del rugby non smentisce l’ approssimazione e la sostanziale poca correttezza in certe scelte di campo.
E’ di ieri, infatti, la notizia dell’ abbandono ufficiale del team manager della franchigia federale delle Zebre, Fabio Ongaro, ex tallonatore della Nazionale Maggiore.
Le motivazioni sono puramente personali (questioni di lavoro, Ongaro gestisce un paio di locali), sulle quali non discuto.
Però una domanda me la pongo: “Ongaro li gestisce da ieri i suoi locali?”
Resto perplesso che (improvvise?) motivazioni personali, prendano il sopravvento sulla parola data e su contratti firmati che non verranno onorati.
Pazienza, se ciò non interferisse con altri interessi, con altre parole date e altri contratti firmati.
Infatti, di rimbalzo alle dimissioni di Ongaro, già si parla con insistenza del suo sostituto, Andrea De Rossi che siede sulla panchina della Femi CZ Rovigo con il suo “gemello” Filippo Frati e che è legato al team di via Alfieri ancora per un’altra stagione. Lo stesso De Rossi, attraverso un comunicato stampa della società, si dichiara seccato per le indiscrezioni apparse sui quotidiani che, addirittura, fanno il nome del suo sostituto sulla panchina rossoblu (ndr Joe Mc Donnel, consulente per gli avanti dell’Amatori Rugby Badia e, guarda caso, proprio l’altro ieri si è proposto come collaboratore esterno anche dei bersaglieri).
Andrea De Rossi (a sx) con Filippo Frati
(ph dal profilo facebook di Filippo Frati)

Non c’è nulla di ufficiale, tuttavia, c’è da credere che difficilmente il buon Andrea saprà resistere alla ghiotta tentazione che, tra l'altro, lascerà orfano Frati, con il quale ha formato una coppia sin qui inossidabile. Di fronte ad un salto di categoria notevole, ad un contratto che sarà di quattro anni e a parametri sicuramente più alti, nonché il trasferimento a Parma (un avvicinamento alla sua Livorno), anche il più fedele compagno mollerebbe. O forse no?  
Tutto in barba alle programmazioni già fatte, a campionati iniziati ed ancora da iniziare, a contratti che, se fosse, potrebbero non contare più nulla.
Non sono d’accordo: prima di dare la parola, di firmare un contratto e prendere degli impegni che non vincolano solo te, ma anche altri, bisognerebbe pensarci un po’ di più.
A fine mese mollerà anche Montezemolo, dopo anni passati alla Ferrari, perché lo ha deciso Marchionne (“Sono troppi anni che alla Ferrari non si vince nulla”) con una buona uscita multimilionaria…anche se gliela pagano a rate (bontà sua).
A proposito: a Rovigo chi gliela paga la buona uscita?
Non sono d’accordo, neanche in questo, ma forse è il mondo che gira (storto) così.


Enrico DANIELE

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